Scusa, zio Pepe, ma sono stato veramente impegnato nel lavoro (cercando di trovare i plani della cassaforte dell'oro) e anche con un trasloco a un'appartamento nuovo. Con tutto questo ho dimenticato di dirte addio. Scusami anche se la ultima volta che ti ho visto, a febbraio, non ti abbia parlato molto ma ho preferito di ascoltare i tuoi scherzi (davvero che hai una finestra nella cassa per guardarci e che non dimentichiamo la tua faccia?).
Veramente ti mancherò pronto, perchè sempre venivi al mio compleanno e raccontavi gli stessi scherzi, anno dopo anno, e dovevo sempre redermi, come se fosse la prima volta che ascoltava lo scherzo. Che posso dire di tante notti di San Silvestro a casa tua, dove prendevi quelle bustine orribile senza vergogna? Questo non potrò dimenticarlo mai e neanche potrò dimenticarti a te: sei stato uno zio molto speziale.
Adesso, che sei nel cielo, cerca i zii Ramiro e Quique per prendere anche le bustine come nelle notti di San Silvestro. E non dimenticare di guardare talvolta cosa faccio a Francoforte.
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